acciaio
hòla climatti. we back.
ovunque siate probabilmente avete around dell’acciaio.
che vi troviate in un edificio costruito con cemento armato,
che vi siate appena fatty una moka di caffè (in alcuni casi),
che stiate camminando di fianco ai piloni della luce in una strada.
yes. una grossa parte del mondo che vediamo esiste thanks to acciaio.
perché robocop ha scelto l’acciaio per la sua armatura?
perché l’acciaio è più resistente, versatile e duro. è un ferro 2.0.
per produrre l’acciaio si parte dal ferro, che viene prima lavorato per ridurne le impurità e poi arricchito di carbonio, in percentuali piccole ma significative, fino a poco più del 2%.
in alcuni casi il ferro usato come base viene arricchito anche con altri elementi (cromo, nichel o manganese).
esempio: il cromo è fondamentale nella lavorazione che porta all’acciaio inox, di cui tutty abbiamo sentito parlare e che, come ci dice il nome, è inossidabile. infatti il cromo svolge un ruolo cruciale proteggendo le parti di ferro dalle parti di ossigeno e acqua che potrebbero ossidarlo.
⚡⚡ micro storia dell'acciaio
come succede per tante scoperte tecnologiche non è facile identificare un punto di origine certo. per l'acciaio, le attestazioni più antiche risalgono al 200 d.C. in india (datazione incerta, potrebbero essere anche prima) dove si otteneva un acciaio a alto contenuto di carbonio lavorato in crogioli, chiamato wootz.
il wootz veniva ottenuto mettendo pezzi di ferro e carbone di legna in questi contenitori sigillati di argilla refrattaria (i "crogioli") che venivano lasciati in una fornace a 1200° per 24 ore. in questo modo il ferro si arricchiva di carbonio per diffusione, dalla ghisa fusa alla restante massa metallica. dopo una lunga fase di raffreddamento (12-24 ore) si ottenevano dei panetti di acciaio che potevano essere tagliati e forgiati a basse temperature.
alla metà del 1700, in inghilterra, l’orologiaio benjamin huntsman brevetta un altro tipo di lavorazione sempre tramite crogiolo per ottenere un acciaio più omogeneo e resistente. in questi forni (che raggiungono i 1500°!), alimentati prima da carbone fossile e successivamente da carbon coke. la lega fonde completamente, ottenendo un acciaio privo di imperfezioni e molto più omogeneo e puro. la purezza è il focus principale, eliminando le impurità che compromettevano le prestazioni degli acciai precedenti.
questo processo di huntsman è considerato semi-industriale, il punto di partenza per successive innovazioni nella produzione dell'acciaio, come il convertitore bessemer (1856), che permette di produrre l’acciaio su larga scala e dà avvio alla rivoluzione industriale dell'acciaio.
il convertitore bessemer è un forno a forma di pera utilizzato per trasformare la ghisa liquida in acciaio per ossidazione. l'aria, pompata nella camera inferiore reagisce con il carbonio della ghisa a alte temperature, generando vampate di fuoco visibili dalla bocca del forno. questo processo consuma il carbonio in eccesso, lasciando acciaio nella parte centrale del convertitore. il convertitore bessmer velocizza notevolmente la produzione dell'acciaio e lo rende quindi adatto a una produzione su scala industriale.
l’industria è una donna prosperosa col cuore d’acciaio, robocop probabilmente la ama
l’acciaio è oggi fondamentale in tantissime lavorazioni e settori. probabilmente se lo togliessimo così de botto ci sarebbe questo rischio:
in cima a quella torre c’è il settore edile e delle costruzioni, c’è l’industria automobilistica che se ne serve per i telai e ci sono tanti altri settori che per la realizzazione di beni e oggetti utilizzano macchinari costruiti con componenti in acciaio.
insomma, un bel casino farne a meno oggi senza prima ripensare molte cose. ma perché facciamo una puntata di climato sull’acciaio?
cosa c’entra col clima?
l’acciaio di per sé non è un problema. in molti casi (non sempre eh) sa essere una persona buona al servizio degli altri, grazie all’acciaio abbiamo dei bisturi top del top per fare interventi chirurgici ad esempio. che non si corrodono, che si possono sterilizzare facilmente e che sono sicuri a contatto con tessuti biologici. non ci fa male il contatto con l’acciaio, spesso ci salva.
però l’acciaio fuma un sacco.
eh sì.
purtroppo.
tossico totale.
a oggi, produrre una tonnellata di acciaio richiede due tonnellate di co2 emesse nell’atmosfera.
yes. perché nei processi tradizionali per raggiungere le temperature altissime richieste alla lavorazione per ottenere l’acciaio si utilizza il carbone sia come combustibile sia per estrarre il ferro puro dal minerale.
l'uso del carbone come combustibile negli altiforni e nei processi di cokeria rilascia nell'ambiente diossine e benzopirene, sostanze tossiche e cancerogene, che contribuiscono anche all'inquinamento di acqua e suolo.
solo brutte notizie? no. si stanno sperimentando delle lavorazioni alternative per sostituire il carbone. per varie ragioni non sono ancora la norma, ne riparleremo e andremo più nel dettaglio nei prossimi numeri. lo sai perché?
ti portiamo in viaggio con noi!
tutto vero. non è una pubblicità ingannevole. ti ci portiamo. con questa uscita comincia un percorso articolato nella lavorazione dell’acciaio worldwide che ci impegnerà per le prossime tre uscite.
è un viaggione sostenuto da ènostra e codici ricerca e intervento, per cui stiamo facendo cose: nelle scuole, su instagram e qui.
parte tutto da una ricerca pluriennale di luca novelli (unimi).
trovate un po’ di info a riguardo qui
stay tuned,
stiamo arrivando,
vi salutiamo con un sorriso 🔪
tele-chicca: chef tony e i miracoli dell’acciaio
ciaoooooooo 💚