qual è l'acciaio del futuro?
prendiamo un razzo per vedere dall'alto la situazione dell'acciaio in europa
hòla climatti!
🐼 secondo voi l’ue ce la fa a raggiungere la carbon neutrality entro il 2050?
per farlo deve senz’altro affrontare il problema della produzione dell’acciaio che impatta per il 5,7% sul totale delle sue emissioni.
*continuiamo il nostro viaggio sull’acciaio, per chi si è persa l’uscita precedente, abbiamo parlato dell’ilva di taranto, con interviste di prima mano a chi ci ha lavorato, la trovate insieme a tutte le altre sul nostro profilo substack 💚*
saliamo su un razzo
e facciamo zoom out,
dall’italia passiamo all’unione europea:
quanto inquina la produzione dell’acciaio in europa?
il numero non si discosta dalle emissioni complessive annuali della francia. per capirci: è come se avessimo un paese in più che produce solo inquinamento.
ciascuna acciaieria è di per sé abbastanza problematica: sempre usando i paesi come unità di misura la sola ilva inquina quanto tutto il paraguay.
ci siamo capiti?
e non è quella che inquina di più!
in europa vince
🥁🥁🥁
🏁🏁🏁
tata steel nei paesi bassi 🇳🇱
sveliamo i risultati nel prossimo numero: l’8 marzo 🚀
se non sei iscritta a climato fallo ora! è gratiss, ci dai una mano 💚 e l’8 marzo ti arriva la risposta e un montepremi in cuori per mail 👇
riprendiamo:
🪄 ma quindi questo 5.7% di emissioni come lo abbattiamo?
come sempre la risposta non è una, non è semplice, ma facciamo ordine.
qual è il problema dell’acciaio? ➡️ il processo di produzione che brucia combustibili fossili per ottenere l’acciaio da altri metalli.
↪️ possiamo farlo in un altro modo?
maybe…
ci stanno provando in svezia (h2 steel di boden) e in olanda (tata steel, quella di cui abbiamo parlato sopra col record di emissioni in europa)
✅ prevedono di chiudere le cokerie e di usare idrogeno o forni elettrici anziché carbone per scaldare la materia di partenza;
✅ anche la materia di partenza cambierebbe dal rottame al preridotto (pellet di ferro) che richiede meno calore per la lavorazione e fa calare drasticamente le emissioni;
❌ ma questo pellet di ferro da dove viene? sul sito di h2 steel leggiamo che lo acquistano dal brasile, dalla compagnia rio tinto, nota per l’attività estrattiva around the world. qui si apre un problema noto all’occidente che da molti anni recupera risorse da altri paesi. non è un problema secondario, approfondiamo nella prossima uscita chiudendo questo ciclo: stay tuned and iscritty;
❌ il carbone costa meno degli altri combustibili. usare altre risorse per realizzare acciaio porta con sé una variazione di costo: come la mettiamo se l’acciaio comincia a costare molto di più? all’inizio di questo ciclo eravamo partiti proprio dal guardarci intorno e accorgerci di quanti oggetti con componenti di acciaio fanno parte delle nostre vite ogni giorno: e se poi comincia a costare tutto di più?
❓ lavorazioni più efficienti ➡️ meno manodopera. sta succedendo da tantissimo tempo, non è per forza un problema se c’è un piano sensato e lungimirante per affrontarlo. c’è questo piano o i lavoratori saranno colpiti da questa transizione?
↩️ inversione a u: qual è il problema dell’acciaio?
ma se invece facciamo proprio a mento dell’acciaio? si può?
here we go, fantascienza 👩🚀
ci piace un sacco parlarvi di questi scenari e vi riportiamo una curiosité:
ci stanno provando, a dresda ad esempio costruendo cube, il primo edificio in calcestruzzo rinforzato con fibra di carbonio.
facciamo qualche passo indietro ↩️
nelle costruzioni l’acciaio viene utilizzato per rinforzare il cemento (cemento armato)↩️
questa scelta parte da un’esigenza base: rinforzare gli edifici.
❌ tra i contro del cemento armato, c’è ovviamente che richiede acciaio, attiva quindi tutta quella serie di problemi che portano a quel 5,7% di emissioni da risolvere da cui siamo partite in questo viaggio. l’altro contro, rispetto al calcestruzzo rinforzato con fibra di carbonio è che degrada più facilmente.
✅ il carbonio invece non arrugginisce, di conseguenza gli strati di cemento che lo proteggono possono essere più sottili, gli edifici solidi ma più leggeri! e in più non dobbiamo produrre acciaio per costruirli 💎
❌ sembra una favola a lieto fine ma per il momento no, c’entrano sempre i soldi: il calcestruzzo armato che conosciamo costa 1 euro al kg, quest’altro rinforzato con fibra di carbonio 20 euro al kg! per capirci: ci costerebbe come costruire palazzi di parmigiano reggiano.
🦥 mentre noi stiamo qui a parlarne, cosa succede làffuori?
nel 2023 l’unione europea ha prodotto pochissimo acciaio rispetto al suo solito. il 6,8% dell’acciaio prodotto in tutto il mondo.
però, c’è un però…
ha importato 25,6 milioni di tonnellate di prodotti finiti in acciaio soprattutto dall’asia dove la produzione non è green.
ci diciamo aù revoir su questi dati perché nella prossima uscita il razzo sale ancora, siamo partity dall’ilva, saliti sull’europa e nella terza e ultima uscita vedremo perché questo problema salta tutti i confini politici e riguarda il mondo intero.
grazie per essere arrivate qui e grazie a codici ricerca e intervento e ènostra che ci hanno dato una mano a lanciarci con questo razzo sopra l’unione europea, a luca novelli - che da anni studia il caso dell’ilva di taranto comparando realtà affini in olanda e argentina - e che ci ha guidaty con caschetto e tuta spaziale.
vvb, ci sentiamo l’8 marzo 💚